Falegnami, tappezzieri, ebanisti, produttori di mobili, infissi e complementi ma anche riparatori, realizzatori di oggetti in sughero e di materiali per l’edilizia. In Sardegna sono quasi 2mila le imprese del comparto “legno e arredo”; di queste più del 75% (oltre 1.500) sono realtà artigiane, un settore in netta ripresa dopo gli anni nerissimi della crisi che offre opportunità e lavoro a più di 3mila persone (circa 1.900 addetti nel solo settore artigiano), secondo i dati certificati dall’analisi dall’Osservatorio per le PMI di Confartigianato Imprese Sardegna, su fonte ISTAT.

“Mobili, complementi d’arredo e tanti altri prodotti e servizi: è questo il Made in Sardegna e il Made In Italy che conquista l’estero e che esprime una forte vocazione anche nella nostra Isola, attraverso il lavoro, l’innovazione e il design delle piccole imprese – afferma Antonio Matzutzi, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – un settore che non ci sta a essere rimpiazzato dai prodotti low cost”.

Nell’Isola, delle 1.999 imprese dell’intero comparto, 1.553 appartengono al settore Legno (1.183 artigiane), 221 dell’Arredo (artigiane 128) e 225 della Tappezzeria (196 le micro e piccole). Dei 3.028 addetti, il 62,2% (1.884 lavoratori) è artigiano.
“Le nostre piccole e medie realtà – continua il Presidente – sono forti di una tradizione familiare nel produrre, essendo spesso imprese che si tramandano da generazioni. Ora hanno anche le capacità di innovare con una forte attenzione ai nuovi stili e alle nuove esigenze”.

“In ogni caso – sottolinea Matzutzi – lo stile sardo e italiano è sempre molto apprezzato soprattutto quando si parla complementi, perché le piccole realtà hanno la capacità di offrire prodotti di alto valore e gamma, ma anche per la duttilità rispetto alle richieste della clientela”.

A livello provinciale, il maggior numero delle imprese si trovano nella Sardegna del Nord (Sassari-Gallura): ben 855 attività (di cui 598 artigiane) che danno lavoro a 1.637 addetti. Segue l’area di Cagliari con 643 attività di legno-arredo-tappezzerie, di cui il 75% (482 realtà) sono artigiane per una occupazione di 408 addetti. Poi Nuoro con 343 realtà (288 artigiane) e Oristano con 158 aziende (139 artigiane).
L’export del settore nel 2017 ha garantito al sistema sardo del legno e arredo, vendite all’estero per 22milioni e 500mila euro, di cui quasi 22milioni solo sul legno.

“La battaglia per la crescita delle aziende – puntualizza il Presidente – dobbiamo combatterla soprattutto all’estero rispondendo a una domanda esigente con prodotti di altissima qualità, rifiniti ad arte; su questo terreno dobbiamo giocarci le possibilità di vendita e crescita”.

“Da tempo lavoriamo per incrementare l’export delle imprese con incontri business-to-business e visite sul territorio – ricorda – per consentire alle imprese di avere un confronto diretto con i buyer e, quindi, con i mercati esteri “. “In pratica mettiamo, a costo zero, le aziende nelle condizioni di attestare l’appetibilità delle proprie produzioni – prosegue – per indirizzarle verso quei mercati ritenuti più adatti a intraprendere dei rapporti commerciali”. “Per gli imprenditori – conclude Matzutzi – è fondamentale sfruttare tutte le occasioni d’internazionalizzazione offerte da iniziative come gli Incoming, che possono garantire nuove e proficue opportunità di espansione in altri mercati”.

A livello nazionale, all’inizio del 2018, nel settore del “Legno Arredo” si contano 73.098 imprese registrate che rappresentano l’1,2% del totale delle imprese.

Il comparto è a elevata vocazione artigiana: i due terzi (67,7%) delle imprese del settore, pari a 49.453 unità, sono imprese artigiane, tre volte il peso che l’artigianato ha sul totale delle imprese (21,8%).

Nel dettaglio il Legno conta 37.620 imprese, pari alla metà (51,5%) delle imprese del settore, il comparto Arredo ha 22.437 imprese, pari al 30,7% del totale e infine 13.041 imprese si occupano di Tappezzeria e rappresentano il 17,8% del totale. Nelle imprese del Legno e Mobili si contano 239.270 addetti che rappresentano l’1,5% degli addetti del totale delle imprese; sono 109.809 gli addetti delle imprese artigiane del settore che assorbono quasi la metà degli addetti del settore del Legno e Mobili (45,9%).

Dopo una lunga crisi, negli ultimi tre anni il settore del Legno e Mobili sta registrando una fase di ripresa. Nel 2017 la produzione sale del 5,1%, in accelerazione rispetto al +2,3% del 2016.

Va segnalato che nel confronto europeo l’Italia è il secondo produttore di Legno e Mobili dell’UE a 28. Sul piano della produzione sono evidenti gli effetti della lunga e profonda crisi: nel 2017 il livello della produzione in Italia rimane del 36,5% inferiore ai livelli del 2007. In positivo anche il fatturato che nel 2017 sale del 4,2%, rafforzando il +2,8% dell’anno precedente.
Segnali positivi per il made in Italy del Legno e Mobili che nell’ultimo anno cresce del +4,1%, combinazione di un +4,7% dei Paesi extra UE e un +3,5% dei Paesi dell’UE. Nel 2017, per la prima volta il livello dell’export recupera i livelli pre crisi del 2007. Tra i maggiori mercati si osserva una maggiore crescita dell’export in Cina(+34,0%), seguita da Francia (+6,8%), Stati Uniti (+6,3%), Belgio (+5,3%) e Spagna (+4,9%).

In chiave territoriale la più alta propensione all’export del comparto si riscontra in Friuli-Venezia Giulia con un rapporto tra esportazioni del Legno e Mobili e valore aggiunto regionale pari al 4,59%; seguono, con valori superiori alla media, il Veneto con il 2,16%, le Marche con l’1,77%, Provincia Autonoma di Bolzano (1,29%) e la Lombardia con lo 0,95%.

L’articolo Mobili e arredi: lavoro, qualità, design e innovazione contro il -low cost- proviene da Unione Geometri.

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Autore: Redazione

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