L’emendamento presentato al senato dei relatori Gianmauro Dell’Olio e Paolo Tosato ha modificato il nome della Centrale che assume, in modo ancor più esplicito, la denominazione di “struttura per la progettazione di beni ed edifici pubblici” e rimanda ad un DPCM, da emanare entro 30 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta della Legge di Bilancio, la definizione delle attività e delle competenze della struttura.

La strada per progetti di qualità non è – secondo l’Istituto – quella di trasformare lo Stato nel principale progettista di opere pubbliche della nazione.

Noi siamo convinti che, nella realizzazione delle opere, il soggetto pubblico abbia alcuni compiti fondamentali di programmazione e controllo. La pubblica amministrazione deve saper esprimere una domanda di qualità, presupposto imprescindibile per una corretta trasformazione dei nostri ambienti di vita e deve saper esercitare rigorose funzioni di controllo dell’intero iter di realizzazione dell’opera pubblica, dalla progettazione al collaudo.

Per questo l’IN/ARCH propone di trasformare la Centrale in una struttura per la promozione della qualità delle opere pubbliche sul modello della Missione Interministeriale pour la Qualité des Constructions Publiques francese.

Il MIQCP esiste in Francia dal 1977. E’ una struttura dello Stato che non elabora progetti ma aiuta tutte le pubbliche amministrazioni ad elaborare la domanda di progetto, organizzare le procedure, gestire il processo, controllare gli esiti.

Collabora con le amministrazioni locali e centrali per l’elaborazione di studi di fattibilità e programmi di progetto approfonditi, offre la sua consulenza per l’elaborazione legislativa in materia di opere pubbliche, è impegnata nell’aiutare le amministrazioni ad organizzare concorsi di progettazione, gestisce un albo dei giurati per i concorsi, elabora raccomandazioni per migliorare, anche attraverso soluzioni sperimentali e raccolta di buone pratiche, le procedure per la progettazione e la realizzazione delle opere.

Per l’Istituto Nazionale di Architettura una struttura come quella francese, con l’apporto di competenze altamente qualificate, sarebbe di estrema importanza e potrebbe concretamente contribuire al miglioramento della qualità architettonica delle costruzioni pubbliche, lasciando ai professionisti il compito della vera e propria progettazione delle opere e affidando al confronto concorrenziale tra proposte alternative il compito di selezionare la qualità.

L’articolo No alla centrale per la progettazione. SI ad una struttura per la promozione della qualità delle opere pubbliche proviene da Unione Geometri.

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Autore: Redazione

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