La crescita di muffa all’interno degli edifici, sia che sia visibile o che rimanga nascosta, può causare una grande varietà di problemi per l’uomo e gli animali che vivono all’interno degli edifici. Appena si avverte un odore di chiuso, acre, pungente e si percepisce la presenza di umidità è importante agire velocemente, individuando e risolvendo il problema. La muffa, arreca danni alle strutture degli edifici, alla salute e svalorizza l’immobile.
Ecco le condizioni perfette per la crescita della muffa:
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Contenuto di umidità superiore al 20%
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Umidità relativa superiore al 60%
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Temperatura superiore a 68 gradi F
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Materiale nutritivo o organico su cui proliferare (legno, cartongesso, carta, pannelli del controsoffitto, ecc.)
Quindi, tenere sotto controllo umidità e temperatura giocherà un ruolo importante nella prevenzione delle muffe indoor.
Che ci crediate o no, un metodo affidabile per trovare la fonte della contaminazione da muffa all’interno di un edificio è spesso proprio sotto il nostro naso!
Attraverso l’olfatto infatti si può capire se la muffa sta attivamente crescendo e liberando MVOC, o composti organici volatili microbici e questi sono spesso rilevabili anche prima che compaiano segni visibili di muffa. Di conseguenza, il nostro naso può fungere da indicatore precoce di un potenziale problema di muffa e gli odori possono portare direttamente alla fonte di contaminazione.
Ovviamente se ci sono segni visibili di muffa nell’alloggio, occorre intervenire all’istante, evitando che il fenomeno degeneri e invada tutta l’abitazione; se in aggiunta accertiamo che c’è un individuo con complicanze respiratorie è bene non rimandare l’individuazione della causa e la rimozione. Infatti la muffa arreca gravi problemi alla salute: bronchiti, asma, malattie delle vie respiratorie e patologie anche più serie possono rendere le persone anche invalide.
Segni di muffa in soffitta sono abbastanza comuni nelle case dove è stato trascurato un adeguato protocollo di ventilazione. L’aria calda in un edificio sale direttamente in soffitta e, questa se opportunamente ventilata e isolata con materiali traspiranti, come ad esempio la fibra di legno, la fibra di legno mineralizzato, la fibra di cellulosa, la fibra di canapa, la fibra di lino, il sughero ecc, non mostrerà problemi. Ma se non sono state previste bocchette o sfiati in fase di progettazione per l’areazione, oppure sono stati usati prodotti per l’isolamento, che impediscono una adeguata ventilazione e non si è garantito il corretto flusso d’aria, i problemi di muffa e umidità non mancheranno.
Una situazione critica è anche quella delle bocche del bagno o della cucina che scaricano direttamente in soffitta, piuttosto che all’aperto, favorendo l’introduzione dell’ aria calda e umida in uno spazio già caldo. La crescita di muffe fortemente concentrata si trova spesso attorno a queste bocchette. Anche la muffa nel seminterrato è un problema molto diffuso.
Poiché gli scantinati sono costruiti sotto il livello del terreno e il terreno è molto umido, l’umidità nel terreno circostante può penetrare attraverso le fondamenta e, a meno che si prendano misure preventive, i segni di muffa non tarderanno ad essere visibili.
Ecco alcune misure di prevenzione:
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Ispezionare a fondo pareti, pavimenti e soffitti, le crepe, fori, valutare i problemi di drenaggio o i segni di umidità
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Riparare immediatamente qualsiasi problema riscontrato
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Applicare un sigillante impermeabile di buona qualità ai pavimenti e alle pareti
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Investire in un deumidificatore e / o un condizionatore per mantenere i livelli di umidità adeguati (deve essere mantenuto al di sotto del 60% di umidità relativa)
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Investire in un igrometro ( in commercio sono disponibili a bassi costi) in modo da poter controllare i livelli di umidità
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Consultare un tecnico esperto nella salubrità degli edifici.
I bagni sono un’altra area comune in cui spesso si trova la muffa. E’ opportuno inserire una ventola e in caso di umidità dovuta da infiltrazione, procedere all’individuazione con l’asportazione delle parti ammalorate.
Ricordiamoci inoltre, che nello stipulare un contratto di vendita, il venditore ha l’obbligo di garantire l’acquirente dall’inesistenza di “vizi della cosa” e la muffa è uno dei “vizi” di cui parla l’articolo 1490 del Codice Civile. L’immobile, nel caso presentasse della muffa, infatti può definirsi “viziato” perché la presenza di questa può essere tale da non rendere l’abitazione idonea all’uso a cui è destinata e ne può ridurre significativamente il valore. Un’abitazione o un altro immobile tipo di immobile afflitto dal problema dell’umidità che si manifesta sulle pareti con delle chiazze di muffa può risultare invivibile e quindi non idonea all’uso a cui è destinato e per questo perdere significatamente valore. In aggiunta, l’articolo 1490 C.C. punisce la malafede del venditore che, a conoscenza dei vizi di un immobile, come un problema di muffa, lo tace al compratore. Per situazioni di questo tipo l’acquirente può chiedere una riduzione del prezzo stabilito e corrisposto (ai sensi dell’articolo 1492 del Codice Civile) e addirittura la risoluzione del contratto di vendita o di locazione (ai sensi degli articoli 1492 e 1493 del Codice Civile).
L’articolo Liberiamo le case dalla Muffa: un articolo di Alida Ferreri Geometra libero professionista Esperto in Edificio Salubre proviene da Unione Geometri.
Autore: Mauro Melis
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