L’evento, come di consueto, ha guardato all’estero per misurare il grado di evoluzione dell’ingegneria e dell’architettura organizzata in un anno in cui il BIM è obbligatorio per i lavori oltre i 100 milioni. La quarta edizione del Forum, coordinato scientificamente dal consigliere OICE Antonio Vettese, con i colleghi Francesca Federzoni e Fabrizio Ranucci, aperto dal presidente OICE Gabriele Scicolone, ha ormai reso evidente l’elevato grado di evoluzione sia dell’offerta di servizi di ingegneria e architettura degli associati OICE (3TI Progetti, Bonifica, ETS, Italferr, Net engineering e Politecnica), sia la maturazione dei prodotti delle case software sponsor dell’iniziativa: Allplan, Autodesk e Graphisoft.

L’evento proietta le iniziative OICE nel campo della Committenza a costituire il riferimento dei prossimi sviluppi. Di particolare interesse sono risultate le relazioni degli ospiti stranieri, a partire da Marku Allison, Past president dell’IPDA, che ha illustrato i contenuti dell’IPD (Information Project Delivery) strumento di miglioramento delle performance dei contratti, partendo dalla ottimale gestione del progetto, in larghissimo uso nel mondo canadese e statunitense . La chiave di volta – ha detto Allison – è che il successo di un attore é condizionato al successo degli altri operatori coinvolti. Questi i benefici attesi: raggiungere uno scopo comune nell’ambito del confine del contratto che é funzione dell’efficienza complessiva derivante dal coinvolgimento di tutti in via collaborativa. Il testo di riferimento é l’IPD guide del 2007 dell’IPDA (www.ipda.ca). Tutti gli stakeholder principali sono uniti da un unico accordo e scopo: realizzare l’opera ( si arriva fino a 20 soggetti coinvolti) in un contesto di grande trasparenza finanziaria per quanto attiene ai costi, ottenendo un profitto anche in funzione della riduzione del livello di costo massimo ammesso dal committente.

  • Martin Holmegaard Jensen, relatore di COWI, società di danese che fattura 830 milioni di euro/anno, ha illustrato il ruolo svolto dalla società nella realizzazione del progetto del nuovo ospedale di Koge di 310 milioni di euro di lavori e del proficuo ruolo svolto in supporto alla Committenza.

  • Mark Coleman di Crossrail (UK) ha aggiornato lo stato dello sviluppo dell’importante linea metropolitana di Londra (circa 15 miliardi di sterline di investimento) mettendo in evidenza il ruolo determinante del BIM nella gestione delle informazioni di un’opera altamente complessa.

Sono seguite poi le relazioni di tre importanti committenze italiane (Massimo Gambardella, dell’Agenzia del demanio, Pietro Bruni di Rete ferroviaria Italiana e Lorenzo Sperati di Banca d’Italia), che soprattutto sul lato della gestione degli assett hanno illustrato come gli strumenti della digitalizzazione consentono di raggiungere elevati gradi di efficacia e di produttività degli investimenti.

Dopo gli interventi delle citate case software ha poi preso la parola Lorenzo Orsenigo (ICMQ) che ha parlato dell’attività di certificazione delle competenze e delle organizzazioni proposta da ICMQ, con un cenno anche al protocollo Envision. Nel pomeriggio il vice presidente Maurizio Boi ha preso la parola sul tema dei “future trends” dell’ingegneria e dell’architettura dando conto dei contenuti del booklet EFCA e delle principali tendenze evolutive in atto nel settore, dalla blockchain technology, all’utilizzo degli smart contracts e delle piattafome collaborative.

Sono poi seguite le presentazioni di sei associati OICE:

  • 3TI Progetti – Roberta DI STEFANO, Technical Director Public sector / Franca FRANCESCUCCI, BIM design Manager / Barbara PAONE, BIM Coordinator – Nuovo ospedale della Spezia

  • Bonifica – Federico MOMONI, Project Manager / Federico MALLENI, BIM Manager -Linea ferroviaria AV/AC Verona – Padova

    ETS – Salvatore COLLURA, BIM Manager – Galleria Olmata (linea ferroviaria Roma-Cassino-Napoli)

  • Italferr – Andrea NARDINOCCHI, Direttore Tecnico / Daniela APREA, Responsabile BIM Management – L’applicazione del BIM al Ponte Polcevera: la criticità progettuale che diventa opportunità

  • Net Engineering – Fabio SERRAU, BIM & Project Manager – Centro Intermodale di Bressanone

  • Politecnica – Enea SERMASI, Direttore Commerciale – Nuovo Zealand University Hospital di Køge in Danimarca

È stato poi Antonio Vettese, moderatore della sessione pomeridiana, a svolgere una relazione – che si è giovata anche della collaborazione di Marzia Bolpagni , coordinatrice del task Group TG1 che, nell’ambito CEN TC 442 -WG2, si occupa di definire il livello delle informazioni necessarie per sostenere i processi decisionali coerentemente con le norme ISO 196501 e 2.

La relazione partendo di concetti di base del Project management evidenzia come i nuovi standard ISO diano più compiuta attuazione all’incontro essenziale tra Information management e Project Management . Il tema, sviluppato sotto forma di dialogo con Marzia Bolpagni, è riferito alla necessità di una efficace definizione, in una visione ispirata al ciclo di vita del progetto, dei requirement di Committenza e del sistema informativo associato, ancor prima del sistema informatico di supporto. Nella relazione le considerazioni sono associate alla definizione dei livelli di progettazione attesa in attuazione dell’articolo 23 del Codice degli appalti e alla necessità di coordinamento con il decreto 560 su metodi e strumenti per dare efficace impulso allo sviluppo della digitalizzazione della fase di progettazione e del ciclo di vita dell’opera pubblica.

Di particolare interesse, poi, l’approfondimento sui temi legislativi nella tavola rotonda moderata da Mauro Salerno di Edilizia e territorio in cui il consigliere ANAC, Michele Corradino ha espresso timori rispetto al fatto che il decreto sblocca cantieri non riesca a raggiungere il suo obiettivo. Per Corradino sarà necessario arrivare rapidamente al regolamento perchè oggi rimangono in vigore linee guida e decreti pensati per norme che non ci sono più. Il presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, Donato Carlea ha invece evidenziato la necessità di mantenere il principio della centralità del progetto e di arrivare all’eliminazione dell’OEPV nell’aggiudicazione dei lavori. Per Pietro Baratono, invece, il problema vero è invece quello della formazione delle strutture pubbliche ancora largamente impreparate alla “sfida digitale”. Infine il rappresentante ANCE, Massimo Deldossi ha sottolineato come le metodologie e le tecnologie di realizzazione delle imprese possono sempre avere rilievo e la correttezza della raccolta de dati in cantiere è la prossima sfida da cogliere per la digitalizzazione del cantiere, un “cantiere cognitivo” che dia un quadro innovativo al passo con il resto del mondo. Sullo sblocca cantieri l’opinione dell’Ance è che “non si sblocca nulla”.

L’articolo 4° Forum OICE sul BIM, evento di grande successo e interesse: sempre più digitalizzata l’ingegneria italiana proviene da Unione Geometri.

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Autore: Mauro Melis

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