“Nello scenario di nuove politiche per la riqualificazione energetica degli edifici residenziali, il numero delle abitazioni con pompe di calore come impianto principale di riscaldamento arriverebbe a circa 2,5 milioni, rispetto alle 770.000 del 2017”.

Lo si legge nel documento presentato stamani dagli Amici della Terra alla tavola rotonda organizzata da Assoclima per portare avanti l’idea del tavolo di filiera lanciata lo scorso maggio.

Gli ultimi dati elaborati dall’associazione ambientalista che sta seguendo il tema in ottica di Piano Energia e Clima confermano l’importanza degli obbiettivi target per le rinnovabili termiche e nello specifico per le pompe di calore: 1.200.000 nuovi apparecchi come impianto principale, una capacità installata più che raddoppiata che passerebbe da 9,6 a 25,4 GWt. Con una ricaduta economica stimata in investimenti per 10 miliardi di euro in tredici anni.

Le previsioni si traducono in una serie di proposte di policy da parte degli Amici della Terra, a partire dal completamento della riforma di superamento della progressività delle tariffe elettriche, alla cessione del credito per l’econobonus, fino a una riforma del sistema dei certificati bianchi secondo la nuova direttiva sulle fonti rinnovabili.

L’articolo Le pompe di calore valgono 10 miliardi di investimenti al 2030 proviene da Unione Geometri.

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Autore: Redazione

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