L’OICE, l’Associazione delle società di ingegneria e architettura, aderente a Confindustria, interviene con forza rispetto ad alcune anticipazioni stampa che, riportando i contenuti della bozza di regolamento in fieri, prefigurerebbero un ritorno all’affidamento dei lavori- con l’appalto di progettazione e costruzioni (il c.d. appalto integrato) – sulla base del progetto preliminare.

Per il Presidente Gabriele Scicolone, “premesso che stiamo parlando di indiscrezioni stampa su una bozza preliminare e che tutto dovrà essere verificato carte alla mano, la nostra posizione è netta: in primo luogo la norma transitoria del decreto sblocca cantieri, operativa fino al 2020, non consentirebbe comunque l’affidamento di un appalto integrato sul preliminare chiedendo in offerta il progetto definitivo. In secondo luogo non si può concepire nel regolamento del codice un ritorno infelice ad un modus operandi che ha prodotto i risultati peggiori della storia delle costruzioni in Italia, in spregio a tutto quanto affermato negli ultimi anni sulla centralità del progetto.”

Il Presidente OICE continua: “Ci opporremo con tutte le
nostre forze a questa operazione, nell’interesse dell’ingegneria
dell’architettura organizzate e nell’interesse pubblico ad avere
progetti di qualità: quando era in vigore questa prassi i danni per
imprese, progettisti e per il Paese sono stati enormi. Tutti venivano
chiamati a portare in gara un progetto definitivo e poi uno soltanto
risultava vincitore. Una assurda perdita di risorse, di tempo e di
valore sia umano che economico. Per non parlare dei rischi di
variante annessi e connessi. Se tale fosse l’ipotetica motivazione,
non è affatto vero che questa procedura non abbia prodotto ritardi;
semmai è vero il contrario, basti pensare al c.d. “sistema
Balducci” e a tanti altri casi come quello di un appalto integrato
di 18 milioni con a base di gara un progetto preliminare per un
intervento di depurazione dove sono stati accordati 3,5 milioni di
riserve, ben oltre i limiti dell’ex articolo 31-bis, con ritardi
rilevanti e qualità progettuale discutibile.”

In conclusione, dice Scicolone, “mi auguro che non sia così
e che, soprattutto, i membri della commissione ministeriale valutino
approfonditamente gli effetti nefasti che l’appalto integrale sul
preliminare ha prodotto nel non tanto lontano passato. In ogni caso
ritengo che sul tema generale, cioè sul fatto che il regolamento
disciplini anche un quadro normativa transitorio, occorrerà una
profonda riflessione per evitare incertezze normative e tentativi di
reintrodurre surrettiziamente, sulla base di norme transitorie ma
prorogabili, regole derogatorie di principi generali.”

L’articolo La progettazione al centro degli interessi di categoria dell’OICE proviene da Unione Geometri.

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Autore: Redazione

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