Una panoramica sui nuovi materiali destinati al campo alimentare utilizzati al posto della plastica.
di Lisa Borreani
Secondo le stime di WWF ingeriamo circa l’equivalente di una carta di credito a settimana in microplastiche semplicemente bevendo acqua, il che non fa di certo bene alla salute (anche se in verità si sa ancora poco sulle conseguenze di ciò che viene ingerito come affermano gli autori della campagna ambientalista Your Plastic Diet) ed è anche piuttosto disgustosa.
Molte persone non sanno che il 50% degli imballaggi in plastica viene utilizzato una sola volta e poi gettato via.
Ooho è un imballaggio flessibile per bevande e salse. È realizzato dalla startup Notpla e si tratta di un materiale composto da alghe e piante che si biodegrada in 4-6 settimane senza lasciare alcuna traccia o sostanza inquinante nel terreno, inoltre si puo’ semplicemente mangiare, rendendolo così ideale negli spostamenti: si mangia il contenuto e il contenitore.
E’ una sorta di membrana, o pellicola, nella quale si possono contenere alimenti liquidi e solidi, porzioni monodose o “bombe d’acqua” da bere, evitando ovviamente di lasciare residui nell’ambiente.
In questo modo non ci saranno residui di micro-plastica, nessuno spreco per secoli, niente veleni nelle falde acquifere. A differenza del PLA, è compostabile in casa e non contamina il riciclaggio del PET.
Mentre la Notpla sta sperimentando packaging a Londra, la newyorkese Loliware propone cannucce aromatizzate realizzate con derivati da alghe marine e microalghe rosse
Solo negli Stati Uniti d’America ogni anno vengono utilizzate e gettate via oltre 500 milioni di cannucce di plastica con un relativo danno ambientale incommensurabile. Secondo le previsioni attuali, nel 2050 negli oceani ci sarà più plastica che pesci. È tempo di cambiare dunque le nostre abitudini, come dice anche Greta. Ognuno di noi nel suo piccolo può fare la differenza; eliminare le cannucce di plastica usate per ii drink o le bibite può essere già un’ottima partenza. Il prodotto di lancio dell’azienda Loliware è la prima cannuccia commestibile al mondo che è anche ipercompostabile, degradabile in mare e non OGM.
L’Indonesia ha i fiumi più inquinati del mondo: dopo la Cina, è il Paese che riversa più plastica in mare, contribuendo a rendere sempre più grandi i già enormi trash vortex che galleggiano negli Oceani.
Per arginare questo problema, una piccola start up con sede a Bali, la Evoware, ha deciso di scommettere su un nuovo tipo di confezionamento dei cibi, utilizzando alghe marine, quindi completamente biodegradabile, senza alcuna aggiunta di additivi chimici e, così pulito e biologico da essere addirittura commestibile! Un esempio eclatante sono i bicchieri al sapore di gelatina e anche disponibili in diversi aromi, dalla menta al tè verde.
David Christian, cofondatore di Evoware, è nato e cresciuto a Jakarta, capitale dell’Indonesia che è uno dei maggiori produttori di alghe al mondo, anche se molti coltivatori vivono in condizioni di miseria assoluta. L’idea di David Christian potrebbe migliorare la loro condizione proprio a causa di un aumento nella richiesta di fibre vegetali da impiegare nella produzione della bioplastica. “Se trasformato in un business su larga scala si potrebbero mantenere puliti i litorali, riducendo i rifiuti polimerici, aiutando i coltivatori d’alghe locali e le loro famiglie”.
Materiali completamente biodegradabili sono in studio anche per altre funzioni nell’ambito alimentare. La messicana E6PR propone una bioplastica degradabile per tenere insieme le lattine di birra (in unità di sei), già adottata dalla Corona e da decine di altri marchi
nazionali e internazionali.
LOLIWARE
LOLIWARE, una startup newyorkese il cui team include designer industriali ed esperti scientifici del settore alimentare e di sostenibilità, è la prima azienda al mondo ad aver brevettato una cannuccia che non è solo ecologica ma anche commestibile. Questo prodotto, nell’aspetto simile alle consuete cannucce di plastica, è infatti 100% senza plastica, senza zucchero, senza glutine, senza OGM, a base di alghe. Questo ingrediente vegetale, infatti, oltre a essere un super food, è una risorsa naturale rigenerativa in grado di catturare CO2, rinnovabile e sostenibile. La LOLIWARE ha inoltre progettato queste canucce innovative affinché abbiano la stessa funzionalità che ci si aspetta da una cannuccia di plastica, ovvero una durata di 24 ore all’interno di una bevanda e una durata generica massima di 24 mesi.
L’obiettivo della LOLIWARE è quello di arginare il problema dell’inquinamento con un prodotto unico e alternativo che sia “ipercompostabile”, ovvero in grado di disintegrarsi rapidamente senza nessuna conseguenza per l’ecosistema dei mari e degli oceani e per l’ambiente in generale. L’azienda ha dichiarato che intende produrre 30 miliardi di cannucce entro il 2020, sperando un giorno di sostituire i 500 milioni di cannucce di plastica che vengono utilizzati e scartati ogni giorno negli Stati Uniti, soprattutto in luoghi ad alta concentrazione di rifiuti quali stadi, fast food e caffetterie.
Notpla
Rodrigo Garcia Gonzalez e Pierre Paslier hanno co-fondato Skipping Rocks Lab nel 2013, mentre studiavano Innovation Design Engineering all’Imperial College di Londra e al Royal College of Art.
Dopo che il loro primo video di Ooho è diventato virale nel 2013, si sono uniti a Climate KIC, il più grande acceleratore finanziato in Europa incentrato sull’innovazione climatica.
Il team ha iniziato a collaborare con chimici e ingegneri chimici dell’Imperial College per testare Ooho in occasione di eventi, festival e negozi da asporto. Presto hanno iniziato a lavorare su una tecnologia di produzione scalabile.
Nell’aprile 2017, hanno organizzato il loro primo round su Crowdcube che ha contribuito a far crescere il business, costruire la prima macchina e creare un hub di produzione a Londra.
Sky Ocean Ventures ha investito nell’estate 2018 per accelerare lo sviluppo del secondo prodotto ed espandere i team di chimica, commerciale, ingegneria e design.
Il materiale sviluppato da Skipping Rocks Lab si è espanso oltre Ooho e la startup si chiama ora NOTPLA.
Il segreto è l’alga bruna, una delle risorse più rinnovabili della natura.
Crescendo fino a 1m al giorno, l’alga bruna non compete con le colture alimentari, non ha bisogno di acqua dolce o fertilizzante e contribuisce attivamente alla disacidificazione dei nostri oceani.
Al centro della soluzione c’è una macchina facilmente trasportabile che produce Oohos in loco nell’intervallo 20-150 ml per bustina, a seconda dell’applicazione. Il modello di business proposto sul mercato da Notpla è quello di noleggiare questa macchina e vendere cartucce di materiali a co-packer e organizzatori di eventi, consentendo loro di produrre e vendere Ooho freschi contenenti bevande o salse come desiderato.
La macchina in questo momento è ancora in fase di prototipo e verrà prodotta a regime dal 2021.
Al momento la startup sta studiando metodi innovativi per produrre anche altri tipi di contenitori, come retine per la frutta e sacchetti – non solo quelli destinati all’industria alimentare, ma anche le mono dosi di shampoo e prodotti beauty da viaggio, per esempio. Pensateci: quanti contenitori, vaschette, sacchetti, involucri di plastica buttate ogni giorno? Se un materiale biodegradabile li sostituisse in proporzioni massicce il problema dei danni da microplastiche si ridurrebbe notevolmente.
Ooho infatti può essere utilizzato per creare sacchetti monodose o capsule che possono contenere salse, finger food, acqua, succhi di frutta o estratti, caffè freddi o cocktail. Infatti, questo curioso packaging può essere letteralmente mangiato, o inghiottito, essere messo in bocca e lasciato “esplodere”. Già sperimentato in occasione di eventi, festival e alcune manifestazioni sportive come la maratone, Ooho potrebbe essere molto efficace per eliminare quella distesa di bicchieri di plastica e bottigliette che solitamente restano a terra dopo manifestazioni sportive o concerti.
Ooho può sostituire bicchieri e bottiglie di plastica per eventi di corsa, gare e altri eventi sportivi.
Le bevande monodose in capsule (o pod, analoghe a quelle per detersivo) distribuite alla maratona di Londra del 2019 erano tutte confezionate con la pellicola Ooho a base di alghe dell’azienda londinese Notpla. Rimpiazzando migliaia di bicchieri e bottiglie in plastica, i corridori potevano mangiare anche la pellicola, oppure scartarla (in questo caso si disperde in 4-6 settimane).
Gli Oohos sono un modo divertente di bere succhi di frutta, acque o persino cocktail alcolici in festival o eventi privati senza dover far uso di plastica.
Notpla sta lavorando anche ad altre tipologie e formati di packaging, a seconda dell’applicazione richiesta dall’azienda, anche per prodotti non alimentari come viti, chiodi o ferramenta, o ancora le classiche box per i cibi d’asporto, una soluzione più sostenibile alle classiche box d’asporto in plastica o in carta rivestita da un film in plastica. Anche questi nuovi packaging si biodegradano non appena vengono a contatto con il terreno, l’umidità o i batteri e scompaiono in poche settimane.
Di recente, ad esempio, Notpla ha siglato un accordo con Just Eat UK per realizzare le confezioni delle salse take-away.
L’articolo Alternative green alla plastica sembra essere il primo su Il Progettista Industriale.
Autore: Emanuela Bianchi
Powered by WPeMatico
_________________________________
CFD FEA Service SRL è una società di servizi che offre consulenza e formazione in ambito ingegneria e IT. Se questo post/prodotto ti è piaciuto ti invitiamo a:
- visionare il nostro blog
- visionare i software disponibili - anche per la formazione
- iscriverti alla nostra newsletter
- entrare in contatto con noi attraverso la pagina contatti
Saremo lieti di seguire le tue richieste e fornire risposte alle tue domande.