Intervista a cura di Moreno Soppelsa

“La progettazione di macchine con SolidWorks Motion: analisi statiche, cinematiche e dinamiche” è il titolo del manuale tecnico, edito da Tecniche Nuove, uscito a gennaio scorso nelle librerie, strutturato per aiutare i progettisti nelle attività di sviluppo mediante SolidWorks Motion. Ne abbiamo parlato con l’autore, Umberto Fioretti.

Umberto Fioretti si è occupato per oltre dieci anni, in qualità di industrial designer, dello sviluppo di prodotti soprattutto in ambito medicale e industriale. Un’attività finalizzata allo sviluppo di prodotti di nuova generazione mediante gestione e fornitura di servizi avanzati nelle fasi di progettazione concettuale, engineering, simulazione, prototipazione e tutela della proprietà intellettuale. Ha poi deciso di capitalizzare l’esperienza accumulata in migliaia di ore di studio e progettazione incentrate su SolidWorks per creare una società dedicata espressamente alla formazione e consulenza sulla soluzione di Dassault Systèmes: FORMAME (www.formame.it). Un aspetto importante della sua attività è legato anche, oltre che alla formazione e alla consulenza, all’attività di divulgatore. Attualmente ha appena pubblicato l’opera La progettazione di macchine con SolidWorks Motion, uscito a gennaio scorso per i tipi della nostra casa editrice (Tecniche Nuove). Lo abbiamo intervistato per chiedergli qualche informazione sul libro appena pubblicato.

Umberto Fioretti è un
industrial designer con
quindici anni di esperienza
nella progettazione e
sviluppo di prodotto.
Formatore certificato
SolidWorks dal 2010, con
migliaia di ore di formazione
svolta in aula e numerosi
interventi tecnici in seminari
e webinar. Nel 2014
riceve il riconoscimento
di ELITE Application
Engineer da SolidWorks e
a oggi ha conseguito oltre
quaranta certificazioni,
specializzandosi sugli
strumenti di simulazione.
Fondatore di FORMAME,
impresa focalizzata sulla
formazione e consulenza
su SolidWorks.

Ci sembra di aver capito che tutta la sua attività di industrial design è stata incentrata su SolidWorks. Come mai ha scelto proprio questa soluzione?

Francamente, era la soluzione di progettazione 3D presente nel programma di formazione di un corso CAD/CAM che feci nel 2002. Ricordo ancora che, dopo aver terminato il modulo di apprendimento su Autocad 2D, durante la presentazione del software rimasi letteralmente esterrefatto nel vedere con che livello di dettaglio era possibile rappresentare un progetto e le possibilità che offriva nel verificare quanto eseguito, come le analisi di interferenza e di movimento. Va detto che poi, nel corso degli anni e soprattutto nel periodo universitario, ho avuto modo di mettere le mani su molti altri software di progettazione 3D, ma nessuno di questi è riuscito a distogliere la mia attenzione e dedizione su SolidWorks. Principalmente per la facilità di utilizzo e l’intuitività nell’eseguire determinate operazioni come l’assiemaggio di parti e la messa in tavola, ma questo aspetto è abbastanza conosciuto, la cosa meno ovvia, invece, è rappresentata dall’insieme vincente di strumenti e moduli che mette a disposizione del progettista, che gli consentono sia di progettare e sviluppare in 3D il progetto sia di poter curare l’intero processo di sviluppo prodotto, come la fase di concept design mediante l’impiego di layout 2D, sino ad arrivare agli strumenti di simulazione con cui verificare e validare quanto progettato.

Quali sono le ragioni che l’hanno indotta a passare dall’attività di progettazione vera e propria a quella della formazione e della consulenza?

Questa è davvero una bella domanda. Di sicuro le posso dire che il passaggio è stato del tutto naturale e l’ho vissuto con serenità. Ho iniziato ad occuparmi di formazione su SolidWorks nel 2010, grazie alla collaborazione tra l’azienda per cui lavoravo e un rivenditore software del nord Italia, che aveva l’esigenza di avere un formatore in puglia. Essendo stato io a promuovere la collaborazione, oltre ad essere già allora certificato SolidWorks, scelsero me. Ricordo che già dai primi corsi ricevevo riscontri positivi dalle aziende e dai partecipanti, il che ha alimentato l’attivazione di ulteriori attività e, da parte mia, un maggiore impegno nello studio e approfondimento di SolidWorks. Nel 2012 ho curato la progettazione e realizzazione di tre sessioni tecniche sullo sviluppo di prodotto in SolidWorks, all’interno del CETMA Campus. Nel 2014 ho ricevuto il riconoscimento di ELITE Application Engineer dalla SolidWorks, per l’impegno nella divulgazione di contenuti tecnici e per le certificazioni conseguite. Nel corso del 2015, all’interno della serie Simulation like a Pro proposta da SolidWorks Italia, ho collaborato nella realizzazione di sette webinar sull’utilizzo degli strumenti di simulazione a supporto dell’innovazione di prodotto. Arrivando al 2017, anno in cui ho stretto una partnership strategica con la SolidEngineering S.r.l., con la quale collaboro tutt’ora con attività di formazione e affiancamento per portare valore aggiunto ai progettisti SolidWorks. Per tornare a quanto dicevo all’inizio, mi resi conto che tra il 2015 e il 2016 avevo svolto poche attività come progettista di prodotto, in quanto principalmente mi occupai di formazione e consulenza su SolidWorks. Decisi allora di focalizzarmi esclusivamente su quest’ultime. Dato che volevo sviluppare un metodo strutturato per queste attività e sapevo che avrebbe richiesto tanto studio, impegno, ragionamento, pensiero, fatica… presi la decisione di mollare il mio “posto fisso” e fondare la FORMAME.

Caso studio 12
– Sollevamento
di una struttura
di carpenteria
rispetto cui
estrarre la
forza di tiro da
ciascuna catena

Passiamo all’opera. Come mai, prima di tutto, ha deciso si riversare la sua competenza in un libro?

Inizio con il dirle che c’è tanta sete di conoscenza e voglia di migliorarsi da parte dei progettisti SolidWorks. Le dico questo in quanto sono davvero molte le richieste che ricevo per e-mail e sui social, in cui i progettisti mi chiedono consigli su come fare una determinata cosa o vogliono sapere se ho realizzato materiale formativo che possono acquistare. Proprio in merito a quest’ultimo punto, togliendo la formazione dei rivenditori rivolta alle aziende, il progettista che autonomamente vuole investire su sé stesso e migliorare le proprie conoscenze dispone quasi esclusivamente di materiale formativo in lingua inglese e in generale è rappresentato da un’infinità di video-tutorial in cui vengono spiegati i comandi di SolidWorks. Ecco, essendoci passato anch’io molti anni fa, quello che manca è un percorso formativo strutturato su specifiche esigenze e settori (grandi assiemi, simulazioni, macchine industriali…) a un costo accessibile, dove al loro interno chiaramente troviamo l’impiego delle singole funzionalità di SolidWorks, ma a monte il metodo di lavoro mediante il quale integrarle tra loro per sfruttare a pieno le potenzialità del software. Possibilmente in italiano, così da facilitare la comprensione e stimolare anche il rapporto con il docente. Questa analisi mi ha portato a realizzare la prima piattaforma e-learning in lingua italiana dedicata all’apprendimento di SolidWorks. Quindi, considerando che per progettare prodotti innovativi sono necessarie informazioni approfondite sulle loro prestazioni e solo i progettisti in grado di prevederne il comportamento ottengono tale risultato, l’intento del libro è quello di diffondere conoscenza a supporto dell’innovazione, il tutto a un costo accessibile.

Il titolo dell’opera è La progettazione di macchine con SolidWorks Motion. Quasi una nicchia nella nicchia, dal momento che a giudicare da questo titolo il libro si occuperà dell’analisi del movimento che consente di verificare il funzionamento di una macchina durante tutto il suo ciclo operativo. Come mai ha scelto un argomento così specifico?

Principalmente per due motivi. Il primo chiaramente è rappresentato dalla conoscenza che ho dello strumento SolidWorks Motion nell’eseguire questo tipo di verifiche, mi sto riferendo soprattutto alle impostazioni suggerite e alle accortezze da avere per completare con successo un’analisi e ottenere i risultati di interesse. Il secondo motivo, prestando molta attenzione alle esigenze dei progettisti e sulla base dei risultati di un sondaggio che feci un paio di anni fa, SolidWorks Motion è uno strumento sottovalutato e utilizzato per lo più per semplici calcoli di cinematismi, complice anche la sua estrema sensibilità che spesso non gli consente di andare a convergenza e restituire dei risultati. Quindi, se uniamo la scarsa conoscenza che hanno i progettisti di questo strumento e il fatto che siamo tra i principali paesi al mondo per esportazione di macchine industriali, direi che a senso scrivere un libro dedicato a questa “grande nicchia”.

Com’è strutturata l’opera? Ci tracci una sorta di sommario virtuale del libro.

Il libro vuole essere una guida pratica e strutturata per aiutare i progettisti nelle attività di sviluppo prodotto mediante SolidWorks Motion, nello specifico di macchine industriali. Considerando che oggigiorno l’impiego degli strumenti di simulazione è imprescindibile al fine di supportare l’innovazione e contenere i tempi di sviluppo prodotto, questa guida ha come obiettivo quello di istruire il lettore sul metodo di lavoro e mostrare le best practices, prendendo a riferimento numerosi casi studio su cui eseguire delle attività in SolidWorks Motion volte al dimensionamento, alla verifica e validazione del progetto. Se dovessi definire una sorta di macro sommario, sarebbe rappresentato da quattro voci: Analisi statiche, Analisi cinematiche, Analisi dinamiche, Ottenimento e interpretazione dei risultati.

A chi è destinata l’opera? Quali sono le competenze necessarie per affrontarla? Quali competenze si raggiungeranno alla fine della lettura/studio?

Il libro è pensato per un utente che possiede già quelle conoscenze di base che gli consentono di muoversi all’interno dell’interfaccia di SolidWorks Motion ma non ha ancora le conoscenze necessarie al suo sfruttamento massimo e di conseguenza manca quella sicurezza che gli consentirebbe di adottare SolidWorks Motion come strumento di verifica del proprio lavoro. Quindi, non solo si acquisiranno le conoscenze tecniche per sfruttare a pieno le potenzialità di questo strumento, ma ne gioverà anche una componente importante e non tecnica che spesso non viene considerata… l’autostima del progettista.

Per concludere, qual è la sua mission per i prossimi anni?

Portare i miei corsisti ad alti livelli è una delle soddisfazioni più grandi. Purtroppo, sempre più progettisti si ritrovano a usare SolidWorks sfruttandolo solo per un 20%. Non riuscire ad esprimere al massimo livello le proprie potenzialità genera un loop di ansia e frustrazione, ripercuotendosi nella carriera lavorativa. Questo accade perché chi vende può sicuramente supportare l’operatore nella formazione di avvio, ma non arriva a trasferire quelle conoscenze specifiche su come sfruttare al meglio il software nelle attività di progettazione del cliente. Infatti, la mia mission non è solo divulgare conoscenze per massimizzarne l’utilizzo, ma anche essere il punto di riferimento per formare quanti più professionisti possibili, al fine di renderli campioni per competenze e ingegnosità. SolidWorks è un software fantastico, ma solo chi ne fa uso consapevole sarà sempre più riconosciuto nel mondo lavorativo.

L’articolo Una guida pratica per progettare macchine industriali sembra essere il primo su Il Progettista Industriale.

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Autore: Emanuela Bianchi

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