Uno dei problemi più tipici nell’utilizzo della CFD riguarda l’inizializzazione della turbolenza. Già in passato abbiamo affrontato come scegliere un modello di turbolenza o un altro. Oggi vediamo meglio come impostarlo.

I dati fondamentali sono due:

  • Velocità -> detta anche bulk velocity, è la velocità caratteristica della simulazione
  • Diametro idraulico -> identifica la dimensione dell’area “bagnata”. E’ una grandezza che identifica la dimensione caratteristica della nostra simulazione

A partire da questi due dati si calcolano le principali variabili collegate ai modelli di turbolenza:

  • k -> energia cinetica turbolenta in m2/s2
  • epsilon -> dissipazione turbolenta in m2/s3
  • omega -> dissipazione turbolenta specifica in 1/s

I modelli di riferimento sono k-epsilon e k-omega SST che rappresentano i due modelli attualmente più utilizzati in ambito industriale. I campi di applicazione di questo form sono innumerevoli: la turbolenza appare infatti in fenomeni riguardanti l’ingegneria meccanica, le costruzioni e anche i componenti micro-elettronici. Inoltre grazie al cloud HPC di CFD FEA SERVICE è possibile sfruttare potenza di calcolo on demand per svolgere le vostre simulazioni e comparare i vari modelli tra loro.

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